ARCHITETTURA DI COLORE: dal manifesto del colore di Giacomo Balla alla “Strada Novissima” di Paolo Portoghesi

14/03/2019 - 30/04/2019

Architettura_Guenzani

 

a cura di Italo Rota e Bruno Tonini
con la collaborazione di Alessandra Faita, Adolfo Natalini e Paolo Tonini

L’Arengario Studio Bibliografico e Studio Guenzani annunciano giovedì 14 marzo dalle ore 18.30 a Milano, l’inaugurazione della mostra “Architetture di colore”: opere su carta, libri, poster e fotografie dal Futurismo al Post-moderno in Italia.

Le opere e i documenti in mostra sono tracce di un percorso che a partire dal 1914 con il manifesto sull’architettura di Sant’Elia si snoda tra i rigori del razionalismo e le architetture organiche della ricostruzione, fino a giungere alle sperimentazioni utopiche dei gruppi “radicals” e alla morte del funzionalismo incarnata nell’effimera esperienza del “Teatro del mondo” di Aldo Rossi e della “Strada Novissima“ di Paolo Portoghesi.

In ciascuna delle opere esposte il colore è l’elemento che contribuisce a delineare il linguaggio dell’architettura. In effetti, è proprio il rapporto tra colore e architettura a modificare la percezione che noi abbiamo degli spazi e dei luoghi. Nella storia questo tema non ha mai smesso di essere dibattuto, l’equivoco provocato dalle tante iconiche immagini in bianco e nero ha indotto spesso a travisare il significato di opere moderne che non erano affatto prive di colore.

Quale sia il vero ruolo del colore nell’architettura è un aspetto che ancora oggi divide e fa discutere. Certamente, sia negandone l’utilizzo che considerandolo una risorsa necessaria, non si può pensare a un’architettura priva di colore.

 

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