Stefano Arienti
Stefano Arienti / opere dal 1988 ad oggi
30/06/2021 - 19/12/2021
Le opere esposte ripercorreranno la produzione artistica di Arienti, dai primi lavori con la carta degli anni ’80 sino ad arrivare a opere di più recente produzione.
Sin dai primi anni della sua produzione artistica, Arienti, si è interessato all’esplorazione dell’utilizzo della carta, attraverso la piegatura di pagine colorate dei fumetti e di giornali, trasformandole in superfici ondulate, piccole sculture fatte di ritmo e cromatismo.
Queste carte piegate sono diventate una sorta di manifesto del lavoro di Arienti: la semplicità dell’intervento, su un materiale elementare come la carta, ha fatto scaturire elaborazioni scultoree sempre più articolate, capovolgendo la lettura originaria dell’immagine stessa.
Di fatto, la metodologia perseguita nella pratica artistica di Arienti, è stata, ed è ancora, quella di appropriarsi di immagini già esistenti, solo raramente prodotte da lui, operando una contaminazione tra l’iconografia colta e popolare, esplorandone con libertà e leggerezza le possibilità di trasformazione e nuove forme di realizzazione.
Per Arienti lavorare su un’immagine non è che un modo di disegnare, è una tecnica tradizionale, attraverso la quale combattere la presunta fedeltà delle immagini da cui siamo continuamente bombardati: “Credo nel disegno come forma di conoscenza, una sorta di controllo sulle forme”. Tutto ciò è ben visibile nelle opere dei poster traforati, o in quelli sovrapposti con pezzi di puzzle o pongo in un fare artistico che oscilla tra la creazione di un’immagine nuova e la distruzione della stessa, aggiungendo anche la terza dimensione.
Come, per esempio, nell’opera Il Giardino di Monet, del 1989, esposta al PAC di Milano e al Maxxi di Roma, dove Arienti interpreta l’immagine attraverso una tecnica impressionista con tocchi di colore dati dai pezzi di puzzle applicati sulla grande superficie del poster che ne conferiscono la tridimensionalità.
Come afferma Arienti stesso: “L’immagine per me non è la pura evidenza del soggetto, della cosa rappresentata, non è puro messaggio o informazione: per me è un organismo che contiene una complessità favolosa di elementi tutti correlati tra loro a creare un materiale, in un certo senso un organismo vivente.”
Inaugurazione mercoledì 30 giugno dalle ore 11 alle ore 20.
La mostra prosegue con orario: dalle 15 alle 19 dal martedì al sabato.